Il diritto di contare

Lesson Plan: Il ruolo della donna tra passato e presente

Il diritto all’educazione, al lavoro e alla parità di genere sono alcuni dei 17 obiettivi inseriti nell’Agenda 2020 ONU che rientrano nell’ambito dell’educazione civica.

Noi insegnanti quotidianamente siamo chiamati ad applicare queste indicazioni mentre siamo in classe e svolgiamo il nostro lavoro di educatori. Oltre ai dibattiti aperti, al brain storming legato alla lettura di articoli di attualità o saggi legati all’argomento, credo che ci sia un ulteriore canale che possa risultare molto efficace.

Questo strumento è la letteratura.

Essa può apparire con una via meno diretta e ficcante per sollecitare una risposta e una riflessione da parte dei nostri studenti ma proposta in modo adeguato offre interessanti letture e punti di vista sull’argomento, agevolando la consapevolezza.

In questo mio articolo andrò a fornire alcuni spunti e provocazioni per suggerire come la letteratura possa portare interesse e  consapevolezza attorno a questi  importanti argomenti.

Step 1

Leggendo l’articolo 3 di questa carta, si incontra immediatamente il diritto al lavoro.

L’ idea, quindi, è di individuare una testo narrativo o poetico che possa essere il punto di partenza per  una riflessione che possa toccare tematiche legate al tema del diritto al lavoro.

Lettura proposta:

“Bartleby lo scrivano” di Herman Melville,  rappresenta il conflitto fra Bartleby, ostinato copista, ed il suo datore di lavoro.

La lettura punta a stimolare una riflessione  sul diritto del lavoro e sul tema del licenziamento ,della privacy sui luoghi del lavoro,  della salute e della sicurezza .

Approfondimento Clil di storia :

Uno dei modi per presentare questo tema consiste nel fare una lezione  su alcuni personaggi femminili che hanno lottato per il raggiungimento dei loro diritti. Di seguito indicherò due tra i percorsi possibili.

scena il diritto di contare

Percorso 1

  • The History of the U.S.A. : presentazione della figura di Rosa Parks.
  • Visione del film “ Il diritto di contare”

Dopo aver introdotto, nello step 1 le varie tematiche storiche di supporto alla comprensione, sarà possibile dedicare un paio di lezioni alla visione del film in lingua originale. Solitamente durante la visione del film è possibile accompagnare l’ascolto con sottotitoli in inglese per favorire la comprensione e vedere il testo dei dialoghi e la struttura delle frasi pronunciate dagli attori. L’insegnante, dove riterrà opportuno, potrà mettere in pausa ed evidenziare particolari verbi, espressioni idiomatiche o lessico che ritiene interessanti come ripasso o consolidamento di argomenti affrontati durante le lezioni.

La trama

Katherine, Mary e Dorothy sono amiche e colleghe, tutte e tre impiegate alla NASA. Katherine brillante matematica, Mary un talento per l’ingegneria e Dorothy appassionata di meccanica. Siamo negli anni ’60 e la segregazione razziale è ancora presente in diversi stati americani e la vita di queste tre donne è particolarmente dura a causa del colore della loro pelle che rappresenta un ostacolo, nella vita di tutti i giorni come nella carriera.

Gli Stati Uniti d’America però hanno più che mai bisogno del talento di Katherine e delle sue amiche, poiché mentre i russi hanno mandato in orbita lo Sputnik e poi Gagarin, il programma spaziale americano non decolla. Katherine viene allora inserita nel dipartimento che si occupa di calcolare le traiettorie di lancio e di atterraggio dei razzi e delle capsule degli astronauti. I colleghi però oltre a mostrare apertamente il loro scetticismo verso la donna, mostrano le dinamiche della segregazione razziale. Persino la cosa più semplice, come ad esempio andare in bagno, diventa un ostacolo per la nostra matematica.

Alcune di queste barriere man mano cadranno e Katherine riuscirà a conquistare la stima dei suoi colleghi e soprattutto del suo capo. Katherine Johnson fece parte della squadra che lavorò al programma spaziale Mercury e Apollo 11, consentendo a John Glenn di diventare il primo astronauta americano in orbita intorno alla Terra.

Anche Mary sarà destinata a diventare la prima donna ingegnere afroamericana a lavorare alla NASA e Dorothy un pioniere della programmazione.

  • Altri film attinenti: The Help

 

Percorso 2

 Clil storia: The suffragettes

Nel 1900 le donne britanniche non avevano diritto  di voto. Alcune di loro erano professioniste, insegnanti o infermiere ma non potevano comunque votare. Per contro, gli uomini, compresi i disoccupati o i criminali, avevano diritto al voto.

  • Emmeline Pankhurst raccolse il crescente malcontento delle donne circa questa situazione considerata profondamente ingiusta, così nacque il movimento delle suffragette.

A questo punto è possibile affrontare la lezione proponendo:

una presentazione del personaggio di Emmeline Pankhurst e la visione del film “ Suffragettes”

  • Florence Nightingale

Trovo interessante chiudere questo argomento proponendo la figura di Florence Nightingale, la più famosa infermiera dell’epoca. Infatti, uno dei mestieri “accettabili” per una donna a quell’epoca era quello dell’infermiera.

Florence, nacque da una ricca famiglia a Firenze nel 1820. Lottò contro le resistenze del padre per intraprendere questo mestiere e così abbandonò la famiglia e si recò ad Istanbul durante la guerra di Crimea per aiutare i feriti nell’ospedale militare. Proseguì la sua carriera scrivendo manuali sull’infermieristica e raccogliendo fondi per aprire nuovi ospedali.

 Step 2

La seconda proposta, invece, riguarda il diritto all’educazione. In particolare sarà interessante analizzare in quale misura nel corso dei secoli le donne hanno avuto la possibilità di avere un’istruzione e di accedere alla cultura. A questo proposito suggerisco un’immagine particolarmente emblematica ed inedita della famosa Marilyn Monroe che legge l’Ulisse di James Joyce.

Il tema della parità può essere proposto in vari modi. Cogliendo il collegamento con l’ immagine proposta sopra sarà interessante indagare il rapporto tra la donna e i libri nel corso della storia.

  • Clil di storia: la società vittoriana e le donne scrittrici nell’800 e 900 tra Stati Uniti e Regno Unito.

Nel passato purtroppo la totale esclusione della donna in ogni ambito sociale e culturale negava alle donne di poter frequentare scuole pubbliche e di accedere alle Università, Nel periodo vittoriano l’idea che il luogo ideale per una donna fosse la casa, era un concetto accettato comunemente e diffusamente dalla società dell’epoca. La stessa Regina Vittoria dedicò la sua vita principalmente alla famiglia, dando ben nove figli al marito e ritirandosi a vita privata alla morte di quest’ultimo, nonostante a quell’epoca regnasse sull’impero più esteso del mondo.

Oltre al fatto le donne non potessero accedere ad un tipo di educazione come la intendiamo noi oggi e come era invece concesso agli uomini, era anche impedito loro di poter pubblicare e firmare i loro romanzi. La figura della donna scrittrice, quale la intendiamo noi oggigiorno, all’epoca non era ammessa e chi aveva il sacro fuoco della scrittura doveva nascondersi dietro ad uno pseudonimo.

Alcuni esempi di scrittrici famose che utilizzarono uno pseudonimo:

  • Jane Austen pubblicò per la prima volta nel 1811 “Sense and sensibility” con lo pseudonimo “A Lady”.
  • Mary Shelley, nata Mary Wollstonecraft, autrice del romanzo Frankenstein, dovette firmarsi con nome del marito Percy B. Shelly.
  • Charlotte, Anne e Emily Bronte per timore che le loro opere fallissero per i pregiudizi che allora esistevano nei confronti delle donne, si firmarono con uno pseudonimo: Charlotte scelse Currer Bell, Emily preferì Ellis Bell, mentre Anne optò per Acton Bell.
  • George Elliot fu lo pseudonimo di Anne Evans, una delle più importanti scrittrici dell’epoca vittoriana. I suoi romanzi sono ambientati prevalentemente nella provincia inglese e sono famosi per il loro stile realistico e la loro perspicacia psicologica.
  • Louise May Alcott scrittrice statunitense divenne famosa per aver scritto il romanzo “Piccole donne” sotto lo pseudonimo di A.M.Barnard.

 

Una lezione di letteratura inglese:

Ho scelto di proporre il romanzo “Ragione e sentimento” di Jane Austen dove appare molto chiaro, forse più che in altri romanzi, l’opposizione tra donne e uomini nel contesto sociale e famigliare che stiamo trattando. Proprio all’inizio del romanzo , infatti, all’apertura del testamento del padre, si percepisce la netta discrepanza tra i diritti delle donne e quelli degli uomini.

Infatti, alla morte del padre, tutta l’eredità, per legge, va al figlio maschio e le femmine sono ridotte ad una condizione di semi-povertà. Si tratta, infatti, dell’applicazione di una norma contenuta nel diritto inglese che prevedeva di favorire i figli maschi a discapito delle femmine che, ridotte alla povertà, dovevano sperare di convolare a giuste nozze e di garantirsi così un futuro decoroso.

La donna quindi, relegata tra le mura famigliari, non acquisisce diritti, se scrive, come abbiamo visto, lo deve fare di nascosto, l’istruzione non può avvenire in luoghi pubblici e soprattutto non ha diritto al voto e quindi a partecipare attivamente alla vita politica e sociale del paese.

Approfondimenti:

  • La Regina Vittoria tra vita pubblica e privata. Esiste una ricca filmografia che racconta la vita della Regina Vittoria, a questo proposito consiglio:“Victoria e Abdul” 2017;  “The young Victoria”, 2009;  “Victoria e Albert”, 2001; “La mia regina”

 

Letture attinenti:

  • “The way of the world” Congreve

La protagonista Millamant si sposerà solo mantenendo una condizione di uguaglianza rispetto al marito.

  • “Pamela or virtue rewarded” Richardson

Il matrimonio visto come strumento per la scalata sociale.

  • “Tom Jones” Fielding

Descrizione satirica del “ mercato” del matrimonio.

  • “The twelfth night” Shakespeare

Una giovane donna riesce rivestire un ruolo maschile e conquista il cuore del suo innamorato.

  • “Romeo and Juliet” Shakespeare

La figura di Giulietta e i matrimoni imposti dalle famiglie.

 

Francesca Tamani

È docente di lingua inglese e francese presso la scuola secondaria “ A. Chieppi” di Parma. Referente e docente per le certificazioni Esol University of Cambridge e Trinity College e per le certificazioni Delf con Alliance Francaise. Ha collaborato alla stesura del testo “Make it” per la scuola secondaria con Cambridge University Press. Fa parte di un gruppo di lavoro Miur “Orientamente” che cura la didattica per l’orientamento e la progettazione di strumenti didattici. Ha curato l’introduzione della didattica Clil come referente per le lingue all’interno di un progetto verticale.

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