Bambino in vacanza studio

Figli in viaggio da soli: i consigli per i genitori

Finita la scuola, non restano che le vacanze e soprattutto i genitori, che hanno figli adolescenti o che si avvicinano a questa fase di età, sanno benissimo che una delle richieste più frequenti è partire senza di loro.

Prima o poi questo momento arriva per tutti. È il momento in cui il ragazzo comunica alla famiglia il desiderio di partire da solo, affermando di aver raggiunto la capacità di cavarsela in maniera autonoma o almeno di volerci provare.

Prima di rifiutare la domanda, perché dubbiosi che nostro figlio possa realmente farcela senza di noi, vediamo quali sono le soluzioni migliori per accontentare le sue esigenze, ma essere sereni durante la sua assenza.

Su IoDonna il pedagogista Daniele Novara spiega un concetto fondamentale che riguarda i nostri figli: “Meglio se desiderano scoprire il mondo. Mi preoccupano di più i tanti ragazzi che non hanno nessuna voglia di uscire, che hanno pochissime amicizie e restano sempre in casa”.

Ragazzi che saltano in vacanza studio

La prima domanda che molti genitori si pongono è qual è l’età giusta per mandare i figli in vacanza da soli? Abbiamo parlato di questa tematica diffusamente in un nostro articolo. Diciamo in generale che l’età giusta non esiste ma dipende dal grado di maturità raggiunto dal ragazzo.

In base a questo potremo anche calibrare per loro la giusta dose di libertà. Vale sempre la regola: aiutarli nella crescita e nelle loro esplorazioni, ma senza mai perdere il controllo. Autonomia sì, ma protetta. Al bando quindi esperienze troppo “da grandi” come mandare un 15enne con gli amici per discoteche. Meglio prediligere situazioni che gli offrano il senso di libertà tanto agognato, ma in un ambiente sicuro.

I ragazzi hanno una gran voglia di conoscere il mondo, ma non hanno ancora tutti gli strumenti per comprenderlo e per sapersi eventualmente difendere. Ecco perché esperienze come i viaggi organizzati o le vacanze studio sono il giusto compromesso tra il loro desiderio di evadere dalla famiglia e la tranquillità dei genitori. Il viaggio così diventa un’esperienza costruttiva per il ragazzo e i genitori si sentono al sicuro sapendo che suo figlio è seguito e c’è sempre qualcuno pronto a soddisfare le sue esigenze in ogni momento.

Studentessa in vacanza studio al pc

Come vivere al meglio entrambi questa esperienza?

Stabilite poche semplici regole, come pretendere che i ragazzi ci diano notizie essenziali sul viaggio. Concordandolo prima si motiva il ragazzo alla responsabilità e il genitore non si troverà nella situazione di doverlo subissare di telefonate mille volte al giorno per avere informazioni, spegnendo così l’esperienza di autonomia.

Decidiamo inoltre, parlandone con loro, il budget per le vacanze. Anche questo li aiuterà a diventare più responsabilità e ad imparare a gestire le proprie risorse. Infine qualche raccomandazione è più che lecita, ma bisogna riuscire a salutarli senza troppe preoccupazioni e con fiducia. In questo modo i ragazzi non saranno caricati delle nostre ansie e si sentiranno più sicuri e pronti ad affrontare il viaggio, sapendo di avere dietro alle loro spalle, forti, sempre i suoi genitori.

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