Di fronte ai nuovi problemi didattici posti dall’inserimento degli alunni stranieri, spesso di recente immigrazione e studenti figli di genitori stranieri arrivati in Italia molto piccoli o nati qui, la scuola deve organizzare percorsi didattici linguistici innovativi che facilitino la loro piena integrazione.
L’utilizzo di fiabe e favole nella classe d’inglese soprattutto nella scuola secondaria di primo grado ci permette di fare scuola andando al di là di ogni tipologia di confine. La scuola diventa il luogo dove si apprende, si partecipa, si ospita, si impara, e dove la priorità diventa saper gestire il proprio sapere e condividere le proprie conoscenze.
L’unità didattica che qui si propone nasce dall’esigenza di svolgere attività didattiche che, partendo dall’analisi di una favola e di una fiaba porti gli alunni a riflettere sulla lingua inglese, li stimoli alla lettura per conoscere una cultura diversa da quella di appartenenza, li motivi a “raccontarsi” e “narrarsi” usando l’immaginazione e la fantasia, li renda consapevoli del proprio sapere e del processo di apprendimento e li metta in condizione di spiegare le ali della loro fantasia attraverso racconti e fiabe anche di loro invenzione.
Narrare è una vera e propria esigenza intrinseca dell’uomo una sua profonda necessità. Attraverso il racconto riusciamo infatti a fissare la nostra esistenza ed a attribuirle un senso. Il momento della narrazione ci consente in qualche modo, di modificare e ricostruire la nostra identità personale, permettendoci di presentarci agli altri nel modo in cui riteniamo opportuno, rispetto ad una determinata situazione e in conformità ai canoni in cui viviamo.
Il percorso didattico che qui viene proposto ha i seguenti:
Obiettivi Formativi
- Saper lavorare collaborativamente
- Sviluppare il piacere della lettura
- Sviluppare le quattro abilità in maniera integrata
- Favorire lo sviluppo delle capacità critiche e di analisi linguistica
Obiettivi Didattici
- Saper leggere e comprendere il significato globale del testo individuandone gli elementi essenziali(intreccio, personaggi, ambiente, tempo)
- Saper esporre in modo chiaro un messaggio
- Saper inventare brevi favole
- Saper individuare differenze tra fiaba e favola
Warming up activity
Come prima attività l’insegnante mostra una PPT con immagini di alcune tra le fiabe più note ai ragazzi come Pinocchio, la Bella e la Bestia, il Gatto con gli stivali, Cenerentola, Peter Pan e altre. Gli alunni devono associare una serie di vocaboli ai temi delle fiabe citate:
| Fairyland, evil, good, stepmother, wizard, animals, spell, magic wand, happiness, sword, mirror, castle, fantasy, prince, queen, moral, strength, braveness, wood, witch |
Insieme alla classe vi è una guided discussion sulle caratteristiche di una fiaba come quella di Peter Pan per esempio: epoca e luoghi sono descritti genericamente e spesso vengono presentati fatti impossibili e che possono accadere solo per magia. I personaggi poi, sono spesso divisi in buoni e cattivi, ricchi e poveri, brutti o belli, e dall’opposizione o scontro tra queste categorie nasce la vicenda che ha quasi sempre un lieto fine. Sempre in questa prima fase, insieme agli studenti stranieri della classe, si può avviare una conversazione su come alcune delle nostre fiabe più famose vengono narrate nei loro paesi stranieri. Si possono pertanto, evidenziare differenze e/o similitudini che ci aiutano a comprendere e a valorizzare la diversità come fonte di ricchezza e di scambio culturale. Poi l’insegnante avvia una speaking activity utilizzando domande di questo tipo
Questions:
Do you like fairy tales?
What do you know about fairy tales?
What are the principal features about fairy tales?
Who used to tell you fairy tales?
Do you think there is a moral in fairy tales?
Do you know the difference between fairy tales and fables?
Successivamente l’insegnante chiede agli alunni se hanno mai letto qualche favola di Esopo, e se si ricordano le caratteristiche di questo tipo di narrazione. Viene quindi mostrata una PPT su Aesop’s Fables con alcune slide sulle differenze tra fiaba e favola che vengono annotate in una chart di questo tipo:
Fairy tale
| Characters | Themes | Plot/Sequence of events | Language /style | Moral |
Fable
| Characters | Themes | Plot/Sequence of events | Language /style | Moral |
Si passa poi nel laboratorio multimediale dove il docente farà vedere ai propri studenti questo video/cartoon molto divertente della favola The hare and the tortoise di Esopo:
o anche questo molto carino della Disney :
https://www.youtube.com/watch?v=MeZe2qPLPh0
Gli alunni al termine della visione del video, divisi in piccoli gruppi, devono annotare sul quaderno quello che ritengono sia la morale della favola.
Listening activity
L’insegnante procede con l’ascolto di un podcast della favola:
Durante l’ascolto gli studenti svolgono una serie di esercizi di fill in the gaps and tick the right answer, Questions, Matching exercises, che li guidano a focalizzare l’attenzione su key-words e contenuti più significativi della teaching unit.
Reading activity
L’attività di lettura del testo ascoltato successiva all’ascolto, consente all’insegnante di somministrare una serie di esercizi strutturati e semistrutturati (multiple choice questions, crosswords, re-arrange the words, write sentences, paragraph building, fill in the gaps, pair work,etc) per verificare la comprensione dei contenuti(skimming/scanning activities) e far riflettere su costrutti linguistici e anche sulla morale della favola. Clicca qui potete scaricare lo script del testo ascoltato.
Vi è anche una fase di speaking durante la quale ogni alunno espone oralmente in maniera semplice il contenuto della favola e il suo messaggio.
Prima di passare alla fase della personal response il docente propone un gioco divertente basato sull’utilizzo di sinonimi e contrari nell’intento di inferire vocaboli da utilizzare per creare una favola. Gli studenti dovrebbero disporsi in cerchio(se ciò non è possibile si può anche cominciare dalla prima fila di banchi della classe), si parte da un alunno che deve pensare ad una parola con cui cominciare una favola e subito dopo, a turno, si prosegue con la scelta da parte di ognuno di un suo sinonimo o contrario. Lo scopo del gioco consiste nell’annotare le parole suggerite e utilizzarle per inventare una nuova fiaba.
Se consideriamo l’obiettivo principale dell’insegnamento della lingua inglese come il raggiungimento della competenza comunicativa, intesa come capacità di esprimersi usando una lingua in modo corretto, appropriato al contesto di situazione e coerente con i significati culturali veicolati dalla lingua, ci rendiamo conto di come questa unità didattica ci aiuti a questo scopo. Dobbiamo insegnare ai nostri allievi a saper fare lingua cioè a padroneggiare le abilità linguistiche primarie ed integrate, comprendere, produrre e manipolare testi e anche a saper fare con la lingua, quindi agire con la lingua dal punto di vista sociale e pragmatico, si tratta in fondo di realizzare le funzioni della lingua. Per questo motivo la fase finale del nostro percorso prevede le seguenti attività di scrittura creativa come Personal response:
1)Invent a fable: Make the main characters animals, and have them behave like human stereotypes: a brave little ant, a lazy donkey, etc. Use the names of the main characters to give the fable a title: The Lion and the Elephant. State the moral of the fable clearly at the end. Establish the setting in the first line and introduce the main characters as soon as possible. Give clues to the reader about what might happen and keep description to a minimum. Use dialogue only to help tell what happens.
2)Write a leaflet advertising the race between the hare and the tortoise (who are the competitors, where and when the race takes place, something about the hare and the tortoise, etc).
Per quanto concerne infine, la valutazione degli studenti, per questo tipo di unità didattica sarà di fondamentale importanza tener conto non solo degli esiti delle esercizi/verifiche grammaticali e lessicali di volta in volta svolti, ma soprattutto della partecipazione al dialogo educativo, dello spirito collaborativo, della motivazione, dell’impegno profuso nello svolgimento dei compiti assegnati, e soprattutto dell’originalità e creatività dei prodotti realizzati. L’analisi degli elaborati dei ragazzi permetterà infatti al docente di riflettere sulla qualità del proprio processo di apprendimento.