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5 cose che un giovane deve sapere per trovare lavoro

C’è chi dice che trovare lavoro, è già un lavoro di per sé. Dobbiamo essere onesti: è proprio così. Se vuoi ottenere maggiori di chance di essere chiamato per un colloquio e poi assunto, c’è poco da fare: va messa massima cura nella preparazione del cv, della lettera di accompagnamento, nella scelta delle aziende a cui inviare la propria candidatura, nell’allenamento per sostenere un incontro diretto.
Prima di cominciare, è importante sapere alcune cose, che valgono in tutto il mondo:

1. Partire con lo spirito giusto

Non aspettarti di trovare subito lavoro e non rimanere deluso se la risposta non arriva subito. L’importante è non arrendersi e cercare, un po’ dovunque, però con metodo. Spargi in giro la voce che sei alla ricerca di un’occupazione, anche a tutti i tuoi amici (alcune volte il alvoro si trova “facendo rete”), consulta i siti più importante e registrati. Individua inoltre le persone o le aziende per cui ti piacerebbe lavorare. E comincia a prendere informazioni.

2. Lancia un occhio alle richieste del mercato

Il secondo punto più importante è infatti conoscere molto bene non solo quello che il mercato propone per la posizione da te agognata, ma anche chi sono quelli che offrono lavoro. Una volta che avrai scelto i tuoi prediletti, non lasciare nulla al caso. Fai un giro su Google e vedi cosa fanno, su quali iniziative puntano di più, quali competenze cercano, studia i loro valori e i loro obbiettivi, così sarai più preparato nel momento in cui dovrai proporti.

3. Curriculum efficace e lettera di accompagnamento ad hoc

Ti abbiamo già spiegato in precedenza sia come scrivere un curriculum, che come stilare una lettera di accompagnamento. Facciamo una breve sintesi. Costruisci un cv fatto apposta per l’azienda cui ti stai rivolgendo: non inserire quelle esperienze che non c’entrano assolutamente nulla con la posizione aperta e non sono neanche spendibili in maniera trasversale, mentre metti in evidenza le più importanti. Se hai fatto un’esperienza all’estero, questa certamente ti darà una marcia in più, mettila in risalto! Non scrivere cv troppo lunghi, nessuno li leggerà mai.

Non devi elencare tutta la tua vita ma solo gli elementi davvero essenziali. Stessa storia per la lettera di accompagnamento. Talvolta si sottovaluta, invece è fondamentale. Serve per dare un tocco personale alla candidatura. Puoi dire a cosa aspiri, perché saresti utile e quale contributo daresti, perché dovrebbero darti un’opportunità. Mentre la elabori tieni sempre a mente tutte le informazioni che hai preso in precedenza (Vedi il punto 2!).

4. La reputazione on line

Attenzione a quello che circola in rete su di te. Innanzitutto fai una ricerca del tuo nome e cognome su Google, scoprirai moltissime cose! Inoltre sistema la privacy di Facebook, rendendo visibili i post più imbarazzanti solo ai tuoi amici più stretti, e di tutti gli altri social, Twitter, Instagram, Pinterest, non dimenticarne nessuno. Fai una verifica di quello che hai condiviso o commentato. Se qualcosa può essere frainteso o non dà una bella immagine di te, provvedi a modificarlo. Ricorda che siamo nell’era del World Wilde Web e tutto è rintracciabile dovunque. Infine iscriviti su Linkedin: non ti aspettare miracoli, ma è comunque una vetrina in rete e molte aziende pubblicano qui i loro annunci. Inoltre se non ce l’hai, creati una mail professionale, che contenga solo il tuo nome e cognome, senza nessun soprannome particolare.

5. Fai quello che ti piace e fidati di te

C’è poco da fare, se fai un lavoro che ti piace e che senti tuo, non solo sarai più bravo a farlo, ma sarà anche più facile trovare una collocazione. Elimina quindi le proposte che non ti convincono e punta sulle tue abilità, aspirazioni e competenze, risparmierai un sacco di tempo. Detto questo è fondamentale anche mostrare sicurezza. Pensa alle tue doti, a quello che sai fare e cerca di dimostrarlo in fase di ricontatto. Se ti offrono un colloquio, vestiti adeguatamente, a seconda del ruolo che dovrai rivestire, presta attenzione al linguaggio non corporeo (ad esempio: mai incrociare le braccia, è un segnale di chiusura; oppure non essere sfuggente con lo sguardo, trasmette disagio; o ancora utilizzare nel discorso troppi “cioè”, “allora”, denota insicurezza). E soprattutto ricordati di ciò che sei e affronta con entusiasmo la sfida!

In bocca al lupo!

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