Se apprendere significa cambiare, insegnare ha la finalità di favorire il cambiamento. A scuola, questo processo di trasformazione non sempre avviene in maniera semplice e naturale. Vi sono studenti che hanno necessità di “attraversare” diversi cambiamenti prima di entrare in sintonia con il processo di apprendimento/insegnamento. Se per alcuni il cambiamento avviene con facilità ed interessa il livello di conoscenza della lingua, per altri invece, esso interessa le abilità e capacità possedute o da acquisire, mentre per altri ancora è possibile cambiare solo attraverso una “recuperata” motivazione ad apprendere.
Il ruolo del docente è dunque fondamentale: deve essere un mediatore culturale, un educatore, una guida propositiva e un facilitatore di processi di socializzazione, di apprendimento di contenuti e competenze, di valutazione e di orientamento. Si tratta di compiti non affatto semplici che devono tener conto di diversi fattori importanti che caratterizzano ed influenzano il processo di apprendimento/insegnamento come: le dinamiche di gruppo (group dynamics), i comportamenti e gli atteggiamenti degli studenti, (beliefs, attitudes) i contenuti e le competenze pregresse, la motivazione, elemento necessario per ogni apprendimento consapevole, efficace e duraturo.
La nostra sfida come insegnanti di lingue è quella di essere in grado di individuare il tipo di cambiamento di cui ogni studente ha bisogno affinché possa migliorare ogni giorno la sua performance e impari ad imparare per crescere nella consapevolezza della propria autonomia, delle proprie strategie conoscitive e nella efficace applicazione delle stesse.
Il modello NLP (Neuro-linguistic-programming) ci può aiutare a sviluppare maggiore consapevolezza delle dinamiche che avvengono in classe per trasformarle in successo scolastico. Si tratta di un modello che, come afferma Nancy Osmond “is about how the mind works, how people interact and communicate with each other and the patterns, strategies and attitudes that people use to understand the world around them”. In base a questo modello tutto ciò che accade in classe può essere analizzato a diversi livelli:
Se uno studente afferma che non riesce a fare un esercizio perché non sa come farlo, sta dicendo che pensa di non avere le abilità e capacità il know-how per svolgere il compito assegnato. Ciò è diverso da dire non voglio fare questo esercizio perché l’inglese non mi piace.
Quando spieghiamo, presentiamo concetti e svolgiamo esercizi, stiamo lavorando a livello di environment. Se invece lavoriamo con la classe per sviluppare capacità, abilità logico-interpretative lo facciamo a livello di skills, strategies and capacities. Quando invece ci lamentiamo perché non riusciamo a motivare gli alunni stiamo dicendo che dovremmo lavorare maggiormente a livello di beliefs, attitudes, identity e di conseguenza larger system. Incidere con successo su quest’ultimi livelli significa ottenere un cambiamento con conseguenti risultati positivi nella propria disciplina.
La metodologia NPL definisce i beliefs come filters, come occhiali che usiamo per guardare il mondo; se essi nascono dall’esperienza e sono una nostra creazione, ciò significa che possiamo cambiarli quando vogliamo. Cambiare convinzioni e atteggiamenti significa cambiare la maniera di interpretare la realtà, ma per cambiare dobbiamo essere consapevoli delle possibili alternative che abbiamo. In altre parole anche se non riusciamo a far cambiare opinione ai nostri alunni sull’utilità della grammatica, possiamo però introdurre nuovi modi di ‘approcciarla’, di spiegarla, di analizzarla, tali da indurli a “reassess” la loro maniera di considerarla.
Saper identificare pensieri e atteggiamenti limitanti il processo di apprendimento è fondamentale e significa offrire soluzioni alternative.
Questa tabella, elaborata da Ana Robles (teacher trainer in NLP and System Dynamics) ci dà l’idea di quanto affermato:
Agire su questo livello in classe è di fondamentale importanza e per farlo possiamo utilizzare una serie di attività didattiche interessanti di cui si offre un esempio:
Step 1. Il docente introduce alla classe “inspiring sentences”, frasi che aiutano a riflettere sul processo di apprendimento, sul valore attribuito alla disciplina, sulla possibilità di acquisire punti di vista differenti.
Step 2. La classe è divisa in piccoli gruppi, si distribuisce una fotocopia con le suddette frasi. Gli studenti scelgono quella che più li ha colpiti e associano ad essa key-words. L’insegnante spiega le parole non conosciute.
Step 3. Ogni studente spiega al gruppo la frase scelta e motiva la sua preferenza.
Step 4. La frase scelta viene offerta ad un compagno di classe spiegando perché la sua lettura sia a lui/lei utile.
Some Inspiring sentences:
La class-discussion che ne deriva è estremamente interessante per il docente che impara a conoscere meglio i propri studenti ed individua gli atteggiamenti limitanti il processo di apprendimento. E’ un inizio verso il cambiamento, perché come afferma W. Shakespeare “there is nothing good or bad but thinking makes it so”.
Anna Santorsola
teacher trainer
Bibliografia
Frogs into princes, R. Bandler and J. Grinder, Real People Press, 1979.
NLP: The New Achievement Technology, S. Andreas and C. Faulkner, N. Brealey Publishing , Ltd. 1996.
Introducing NLP, (Revised edition), J. O’Connor and J Seymour, Acquarian, 1993.
In your Hands in ELT, J. Ravell and S. Norman, Saffire Press, 1997.
NLP in ELT, N. Osmond, in Humanism in language teaching, Pubbl.Lend, 2000.
Teaching and learning:a process at many levels A. Robles in Humanism in language teaching, Pubbl.Lend, 2000
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