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Bes: strategie e strumenti didattici nella classe d’inglese

Oggi sempre più spesso nelle nostre classi abbiamo studenti che manifestano Bisogni Educativi Speciali, ovvero BES, (alunni disabili, alunni di origine straniera, alunni con DSA, alunni con disturbi emotivi e/o comportamentali, alunni con disagio sociale, alunni con disturbi evolutivi specifici) rispetto ai quali la scuola è chiamata a dare una risposta adeguata, “individualizzata” e “personalizzata”.

La legge 170/2010 e le successive integrazioni, la Direttiva sui Bisogni Educativi Speciali del 27.12.2012, la C.M. n.8 in applicazione alla Direttiva BES e successive Note di chiarimento (Nota MIM 1551 del 27.06.2013 e Nota MIM 2563 del 22.11.2013) delineano una “precisa strategia inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare appieno il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà”.

Sebbene già da tempo la legge 170/2010 abbia introdotto nella scuola gli strumenti compensativi e le misure dispensative, queste non sempre  contribuiscono a favorire il raggiungimento degli obiettivi prefissati, né tantomeno ne garantiscono la sua qualità. Per quanto riguarda gli studenti con BES occorre costruire un nuovo approccio alla problematica che sia più flessibile, con una didattica strutturata sulle competenze del saper fare, sulle attività laboratoriali, sulle modalità interattive di operare ed apprendere.

Bisogna puntare su modalità didattiche più flessibili, che vengano incontro alle reali esigenze e bisogni di questi studenti e facilitino l’acquisizione di abilità e competenze essenziali. Molto spesso invece, accade che gli insegnanti, pur essendo supportati dalle programmazioni curricolari di classe, dal personale di sostegno e dai gruppi GLH (Gruppi di Lavoro per l’integrazione scolastica) e GLHI (Gruppi di lavoro e di studio H), siano spesso “impreparati” a modulare l’offerta didattica sulla specificità e unicità dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della loro classe. 

Ecco allora alcuni semplici suggerimenti didattici utili da poter utilizzare in classe:

  • Mantenimento della routine giornaliera. Gli studenti BES sono “abitudinari” per questo è utile fissare e seguire un metodo nella proposta della lezione (stessa articolazione); sarebbe inoltre, bene comunicare alla classe ad inizio settimana le attività da svolgere e magari calendarizzarle in un timetable di facile consultazione.
  • Schema della lezione. Fornire uno schema o una scaletta della lezione in italiano (con l’organizzazione dei materiali) può aiutare questi  studenti a seguire le attività con maggiore interesse e a capire il perché sia necessario associare alcune funzioni comunicative alla grammatica.
  • Vocabulary per ogni nuovo argomento. Prima di introdurre un nuovo argomento l’insegnante deve fornire un glossario di riferimento e spiegare i significati delle nuove parole con esempi concreti, immagini, ecc..
  • Utilizzo di tabelle, schemi, grafici. L’utilizzo di tabelle, schemi e grafici favorisce la memorizzazione dei vocaboli e delle strutture: tabella dei giorni della settimana, dei mesi, dell’alfabeto, delle stagioni e di ogni topic che l’insegnante ritiene utile. Bisognerebbe inoltre anche incoraggiare la costruzione di strumenti compensativi autonomi.
  • Review dei contenuti.Prima di iniziare una nuova unità didattica l’insegnante dovrebbe riassumere brevemente quanto svolto precedentemente e fare un rapido ripasso con gli studenti. Ciò li aiuta a collegare le nuove informazioni con quelle precedenti. Bisogna infatti che ci sia sempre una gradualità nei materiali da proporre.
  • Semplificazione delle consegne delle attività da svolgere. Spesso le consegne degli esercizi sono complesse e contengono parecchie informazioni o sono scritte in inglese. Questo può risultare di difficile comprensione per questi studenti. L’insegnante può aiutarli sottolineando o evidenziando le parole chiave che indicano il compito da svolgere, può tradurre la consegna o riformularla in maniera più semplice.
  • Riduzione del numero delle attività.L’insegnante deve sempre selezionare anticipatamente i materiali da sottoporre allo studente, semplificarli e ridurne la quantità. Per quanto concerne gli esercizi grammaticali per facilitare la comprensione é possibile  scrivere accanto la regola, richiedere di completare solo gli esercizi con il numero dispari/pari, fornire mappe riassuntive o tabelle. E’ anche possibile commentare esercizi già svolti e chiedere di completarne alcuni simili.
  • Organizzazione del foglio-lavoro.Gli studenti con BES hanno spesso bisogno di lavorare su di un foglio suddiviso in sezioni perché sono facilmente distratti da troppi stimoli visivi (numero di informazioni) all’interno dello stesso foglio. Per evitare ciò si potrebbe suggerire di usare un foglio bianco e di volta in volta coprire quelle parti su cui l’alunno non deve lavorare.
  • Key-words e key-sentences.Quando si lavora con testi da leggere ed analizzare, l’insegnante può sottolineare le informazioni principali con un evidenziatore oppure scrivere accanto ad ogni paragrafo la parola-chiave o la frase–chiave evidenziandola con un colore diverso. E’ anche possibile scrivere accanto ad ogni paragrafo una domanda specifica che aiuta lo studente a focalizzare l’attenzione sui concetti più importanti.
  • Mappe concettuali. Le mappe concettuali sono una strumento utilissimo ed efficace in classe. Esse rappresentano graficamente una rete di concetti che esplicita le conoscenze su di un argomento. Per questo aiutano a far emergere i significati insiti nei materiali da apprendere, sfruttano la memoria visiva, favoriscono la discussione e sintetizzano ciò che si è imparato.
  • Attività di rinforzo. Spesso questi studenti hanno bisogno di esercitarsi per più tempo  per acquisire una buona padronanza nelle abilità prefissate. L’insegnante deve prevedere ed elaborare materiali di rinforzo e di approfondimento utilizzando altri testi o anche la rete che rappresenta una ricca fonte di materiali autentici(esercizi fill in the gaps, games, esercizi di completamento con parole date, ecc.)
  • Appunti della lezione. Al termine della propria lezione l’insegnante può dare una copia degli appunti in cartaceo o in file, o dare loro schemi e mappe concettuali preparate precedentemente per facilitare l’apprendimento o ripasso a casa.
  • Diversificazione delle attività didattiche. Per venire incontro ai diversi stili e ritmi di apprendimento di questi studenti bisogna diversificare le attività da svolgere in classe: attività di ascolto, visione di video, utilizzo di ppt, utilizzo di immagini, lavori in piccoli gruppi, lezione partecipata, utilizzo del laboratorio multimediale, ecc.
  • Pair work e group work. Il lavoro in coppia è una delle strategie più efficaci nell’apprendimento di una lingua. Gli studenti scambiano idee, pongono domande e rispondono a domande, svolgono insieme esercizi, ecc.. I lavori di gruppo devono però essere monitorati dall’insegnante che deve assegnare ad ogni membro un compito specifico in base alle proprie attitudini.
  • Verifiche orali e scritte. L’insegnante deve sempre programmare con largo anticipo le verifiche e farle riportare sul diario, evitando di spostarne le date e di fissarle nelle ultime ore. Le consegne, scritte in stampatello maiuscolo, devono essere chiare e circoscritte e se le verifiche sono scritte, gli esercizi devono essere di tipo strutturati piuttosto che di produzione autonoma. Allo studente BES va ridotto il numero degli esercizi, aumentato il tempo di svolgimento e concesso di utilizzare materiali quali schemi, mappe concettuali sull’argomento oggetto della prova.

 Per diversificare gli approcci didattici tra gli strumenti tecnologici a disposizione dell’insegnante di lingue abbiamo:

  • la lavagna interattiva (LIM), l’uso del libro in formato digitale, il computer. Utilizzare un libro digitale permette di svolgere esercizi in maniera interattiva: scelta della risposta esatta, trascinamento di elementi linguistici nelle caselle appropriate, l’abbinamento di frasi o parole. Si tratta di un approccio didattico sicuramente più motivante rispetto all’utilizzo di un libro cartaceo. Con la LIM e il computer è possibile vedere video, film, ppt, ascoltare brani, evidenziare parole e frasi-chiave di testi, associare alle parole le immagini, ascoltare testi letti dalla sintesi vocale in formato file audio, svolgere esercizi interattivi sulla rete, consultare siti proposti dall’insegnante per ricercare informazioni e materiali in lingua, consultare blog didattici, dizionari e grammatiche in formato digitale, utilizzare la videoscrittura con correttore ortografico, ecc;
  • il registratore e lettore CD. Gli studenti con problemi BES hanno problemi con i materiali scolastici soprattutto nella lettura. Il registratore o lettore CD é spesso considerato un eccellente strumento per superare questo problema. L’insegnante può fornire indicazioni di compiti da svolgere (consegne), e registrare brani e specifiche lezioni in modo da essere ascoltati/riascoltati a casa e da facilitare la comprensione dei compiti da svolgere o dei concetti-chiave da apprendere.
  • il lettore DVD. Unito ad uno schermo o a un televisore, esso permette di lavorare in classe con video, film in lingua straniera, presentazioni ppt,ecc. E’ evidente che l’utilizzo di immagini unite ai suoni costituiscono un supporto efficace all’apprendimento dei contenuti e alla comprensione dei significati proposti.
  • il cellulare. Anche questo strumento può facilitare l’apprendimento della lingua inglese. Esso può essere utilizzato per l’ascolto di podcasts didattici o canzoni precedentemente scelti dall’insegnante (podcast su topics di vita quotidiana, su brevi racconti, su semplici argomenti oggetto di studio). L’ascolto di canzoni in lingua deve prevedere precedentemente un glossario di riferimento.
  • i traduttori d’inglese sia online che off-line. Ve ne sono in commercio alcuni molto validi prodotti da importanti case editrici che pubblicano dizionari di lingua inglese.

 

Come possiamo notare il docente deve di volta in volta valutare il grado di fruibilità di uno strumento e di un’attività e l’utilità che può avere nel contesto classe. La sua scelta deve essere effettuata sulla base degli obiettivi didattici individuati a livello di programmazione e deve essere modellata sui reali bisogni e competenze degli alunni. La classe può diventare un laboratorio del saper fare dove alunni più capaci aiutano studenti BES ad utilizzare al meglio tutti gli strumenti didattici e tecnologici a disposizione.

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